L’azienda è stata fondata nel 2001 da Florio Terenzi, che cercava un luogo che gli ricordasse le colline marchigiane della sua infanzia; un posto in cui rifugiarsi lontano dal caos di Milano, in cui si era trasferito per lavoro.

Intorno ai primi anni Novanta è stato acquistato un casale con 7 ettari a uliveto, al quale si è aggiunto, poi, un ettaro di vigneto. Si è iniziato a studiare terreno, esposizioni e ad acquisire nuovi ettari e così, anno dopo anno, il progetto “vino” prende forma e nel 2004 viene realizzata la cantina. Nel 2007 escono in commercio i primi vini e presto la consulenza enologica viene affidata a Beppe Caviola.IMG_3749

Di padre in figlio, o meglio figli, Federico, Balbino e Francesca Romana, i tre fratelli che hanno deciso di farsi portavoce nel mondo della Maremma, e più precisamente della zona di Scansano, un territorio straordinario troppo a lungo sottovalutato.

Qualcuno dice che nessuno può amare un luogo come chi ha potuto sceglierlo. Forse non è una regola, ma per noi è verità. In questa frase sta la filosofia dei tre fratelli.

Dopo aver frequentato l’MBA in Wine Business del Mib di Trieste, e aver svolto alcune esperienze all’estero, Federico ha assunto la direzione commerciale di Terenzi a soli 25 anni. Oggi cura le relazioni esterne a livello nazionale e internazionale e le reti commerciali; Balbino si occupa invece della parte gestionale e produttiva; infine Francesca Romana cura personalmente la locanda e tutti gli aspetti legati ad accoglienza e ospitalità.

L’Azienda si estende su 60 ettari di vigneto e 14 di oliveto e a dieci anni dalla prima vendemmia, Cantina Terenzi ha già ottenuto riconoscimenti nazionali e internazionali. Si è aperta al mercato cinese e a quello di altri Paesi come Danimarca, Germania, Svizzera, Giappone, Usa, Canada, Olanda, Norvegia, Brasile, Belgio e Russia. Nei filari della tenuta, immersi in un paesaggio da scoprire, i tre giovani fratelli producono 340 mila bIMG_3751ottiglie l’anno, nel pieno rispetto dell’ambiente.

L’Azienda comprende anche una locanda e un wine shop con una sala degustazioni che è sempre aperta per degustare piatti tipici del territorio o anche solo per una pausa caffè con vista sui vigneti. “Abbiamo voluto creare un’azienda che avesse le porte sempre aperte e che ci permettesse di farci conoscere da vicino, anche soggiornando nella nostra tenuta per qualche giorno – spiega Francesca Romana -. Chi ci visita diventa un nostro ambasciatore nel mondo, perché in Maremma giungono persone da tutti i continenti.”.

Grande protagonista della Tenuta è il Sangiovese che si esprime nel Morellino e occupa 23 degli ettari vitati. Per studiare questo vitigno Terenzi ha scelto cloni di origini diverse, tra cui l’antica selezione massale di uva di Scansano, individuata in azienda e denominata Selezione Terenzi, che oggi occupa 5 ettari. La scelta dei cloni è determinata dal tipo di terreno: quelli che tendono a sviluppare il sistema radicale più superficialmente sono scelti per terreni più vigorosi e produttivi; cloni capaci di andare più in profondità si adattano a terreni magri, sassosi, ricchi di scheletro.

A Scansano l’estate non è mai caldissima e lunga, davvero perfetta per la maturazione fenolica del Sangiovese.

Il motto dell’agronomo Eugenio Ranchino che gestisce il lavoro in campagna è di investire in vigneto per dare equilibrio alla pianta ed intervenire così il meno possibile! Con l’obiettivo di rispettare l’ambiente circostante si è scelto l’inerbimento dei filari con essenze erbacee che impediscono all’acqua di provocare dilavamento ed erosione. Inoltre queste infestanti vengono trinciate e lasciate nel vigneto per migliorare il contenuto di sostanza organica e la struttura del terreno, evitando così parte delle concimazioni.

La particolarità è l’inoculo del seme delle essenze da sovescio con micorrize, tricoderma e con una selezione di microorganismi selezionati in terreni non coltivati per modificare progressivamente la microflora del terreno e combattere le malattie fungine in modo naturale. Inoltre l’installazione di capannine metereologiche consente di effettuare i trattamenti solo quando necessario, evitando sprechi.IMG_3755

Sei sono le aree e sei i microclimi presenti in Azienda. Ognuna di queste aree è dedicata a una specifica produzione. Madrechiesa: dedicata alla produzione del Morellino di Scansano. Un unico cru che, sin dall’inizio, è stato dedicato alla produzione di un unico vino. Il terreno di questo vigneto è profondo, con sabbie grossolane e argille, ricco di scheletro e ben drenato. L’esposizione nord ovest permette di avere temperature fresche anche in annate molto calde. Montedonico: la zona dà il nome ad un vino ottenuto da Viogner in purezza. Sono i vigneti che circondano la cantina, caratterizzati da terreni composti da argille profonde, di origine antica, con struttura ricca di scheletro, dove si trova il “macigno toscano”, la tipicaroccia locale. Per il Montedonico si utilizzano anche le uve provenienti da Campone, caratterizzato da terreni ancor più ricchi di scheletro e quindi asciutti.IMG_3752 Cerreto Piano: area di origine Pliocenica, con composizione analoga al Monte Amiata, era famosa nel secolo scorso come giacimento minerario. Presenta un’alta concentrazione di sostanze minerarie, in particolare ferro, ed è caratterizzata da terreni sciolti e sabbiosi. Crognoleta: siamo ad Orbetello, a pochi chilometri dal mare. I suoli sono sciolti, fini e sabbiosi, ideali per i vitigni a bacca bianca. Salaioli: presenta suoli molto compatti, argillosi, adatti alla produzione di vini tannici.

Andando a visitare l’azienda durante i primi giorni di dicembre si entra quasi in un mondo ovattato, dove il tempo sembra essersi fermato e la natura, quasi assopita, è la protagonista indiscussa. I vigneti hanno ancora qualche foglia di tonalità autunnale, gli agresti appesi ancora ai tralci. Arrivati alla sala degustazione, dopo la classica visita in cantina, ecco i vini degustati: Balbino: un Vermentino solo acciaio che prende il nome da uno dei tre fratelli Terenzi. Un vino semplice di facile beva da un bel color paglierino lucente. Profumi delicati dai richiami dolci, un vino da aperitivo che da il suo meglio accostato ai piatti della tradizione. Montedonico: il secondo vino bianco dell’Azienda. Un Viogner in purezza, glicine, pesca, note dolci che si ritrovano in bocca che vanno a fondersi con una buona componente glicerica. Morellino un vino semplice e immediato così come i suoi profumi che vanno dalla fragola alla viola che si rispecchiano nel colore rosso rubino. Bramaluce: Sangiovese e Syrah, di cui il 30% fa appassimento. Il bouquet richiama subito la confettura di piccoli frutti a bacca nera e amarene. Intrigante sia al profumo sia al naso che attrae consumatori esperti e meno esperti. Purosangue: Morellino di Scansano Riserva, un vino con cui Terenzi ha voluto esprimere l’anima più scalpitante del Sangiovese, adatto all’invecchiamento ma anche da bere giovane; si fa amare per la sua immediatezza tutta giocata sul frutto, molto succoso e rotondo. Sosta per 12 mesi in tonneaux e botte grande di Slavonia. Madrechiesa: etichetta di punta dell’Azienda, un Morellino di ScIMG_3764ansano Riserva Docg affinato 12 mesi in botte grande di Slavonia. Profumi cupi di macchia mediterranea, frutti di sottobosco, bacche di ginepro, quasi ferroso con un bel tannino e un’equilibrata componente glicerica. Un vino che si adatta splendidamente ai piatti a base di cinghiale. Francesca Romana: un taglio bordolese che prende il nome dalla componente femmenile del trio. Sangiovese, Merlot e Cabernet Sauvignon, 18 mesi di affinamento in barriques di rovere francese, un vino che incontra facilmente il gusto internazionale, ma che forse, è quello che rappresenta meno il territorio. Equilibrato sia al gusto che al naso.

Nella produzione troviamo anche il Petit Manseng Passito, ma sfortunatamente in questo periodo è terminato e si dovrà aspettare la nuova produzione. Quindi se qualche eno-appassionato o turista si trovasse a transitare da quelle parti o vicino alle Terme di Saturnia la sosta risulta obbligata. Ricordiamo che l’azienda produce anche grappa ed olio.

 

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