Fra le varie masterclass proposte durante Vinitaly 2025, sicuramente una delle più emozionanti è stata: 10 years later: A Super Tuscan Retrospective of the 2015 Vintage, organizzata dal Comitato Historical Super Tuscan.

Un’occasione più unica che rara poter degustare 16 Super Tuscan della storica annata 2015. La Masterclass è stata condotta dalla Master of Wine Michelle Cherutti-Kowal affiancata da Paolo Panerai, Presidente del Comitato HST e fondatore di Castellare di Castellina.

Ma cosa vuol dire “Super Tuscan”?  Pochi sanno che questo termine è stato coniato, negli anni ’80, dal Master of Wine Nicolas Belfrage in un articolo su Decanter e subito accolto universalmente per identificare una categoria di vini toscani straordinari, prodotti a partire dai primi anni ’70, che uscivano dal disciplinare del Chianti Classico, avvertito come troppo restrittivo, per esprimere liberamente tutte le potenzialità del territorio. Un gruppo di produttori pionieri, a partire dagli anni ’60, ha intrapreso una vera e propria rivoluzione e ha creduto a tal punto nei propri vini da proporli coraggiosamente come “Vini da tavola” la categoria più bassa nella piramide “qualitativa” convenzionale. Tra le innovazioni più significative, l’introduzione dei vitigni internazionali, accanto al Sangiovese ed agli altri autoctoni, e l’esclusione dei vitigni bianchi per la produzione dei vini rossi, che in quel periodo era imposta dal disciplinare del Chianti Classico. L’indiscussa qualità e premi prestigiosi conquistati nel confronto alla cieca, con i vini più prestigiosi al mondo, hanno fatto puntare i riflettori su questi vini e, per la prima volta “una denominazione – un marchio” è stato creato dalla critica e non dalla legge.

Nel 2021, 16 produttori dell’area del Chianti Classico che avevano lanciato almeno un Super Tuscan prima del 1994, hanno dato vita al comitato Historical Super Tuscan, su suggerimento del Marchese Pietro Antinori, che ne è stato anche il primo Presidente, per finalità di tutela, valorizzazione e promozione.

L’annata 2015 in Toscana ha dato risultati straordinari, un andamento climatico equilibrato che ha portato a vendemmiare un’uva di grande qualità, tanto da potersi definire “Annata Storica”. 16 Super Tuscan della stessa annata tutti 2015 è stata un’occasione unica per mettere a confronto territori ed interpretazioni diverse.

Descrivere nei dettagli tutti i vini risulterebbe, forse, noioso e a volte ripetitivo nei descrittori, ecco, pertanto, le caratteristiche più salienti di questi straordinari vini.

Toscana IGT Vigorello – Agricola San Felice : 50% Cabernet Sauvignon, 45% Merlot, 5% Petit Verdot, vinificazione in acciaio con malolattica in barrique e 18-20 mesi di affinamento in barrique. Sorprende per la freschezza che ancora accompagna le note morbide di confettura e spezie dolci.

Toscana IGT Le Pergole Torte – Montevertine : 100% Sangiovese, vinificazione in cemento vetrificato, 12 mesi di affinamento in barrique e 12 in botte grande. Elegante seducente, florealità e struttura, una promessa che durerà ancora per diversi anni.

Toscana IGT Tignanello – Marchesi Antinori : 80% Sangiovese, 13% Cabernet Sauvignon, 7% Cabernet Franc, vinificazione in serbati troncoconici seguita da 14-16 mesi di affinamento in fusti di rovere francese e ungherese di primo e secondo passaggio. Sorso avvolgente giocato sui piccoli frutti scuri e balsamicità mentolata.

Toscana IGT Fabrizio Bianchi Sangioveto – Castello di Monsanto : 100% Sangiovese grosso, vinificazione in tini di acciaio troncoconici e 18 mesi di affinamento in barrique francesi. Piacevoli e freschi aromi di arancia sanguinella e tocchi di liquirizia.

Toscana IGT I Sodi di S. Niccolò –Castellare di Castellina : 85% Sangiovese, 15% Malvasia Nera, vinificazione in acciaio e 24-30 mesi di affinamento in barrique. La Malvasia Nera, sia pure in piccola percentuale, caratterizza e conferisce uno stile unico a questo vino dalle note scure che in bocca alterna morbidezza e tannicità.

Toscana IGT Cepparello – Isole e Olena: 100% Sangiovese, vinificazione in tini di legno troncoconici e 20 mesi di affinamento in barrique francesi di cui un terzo nuove. Una delle espressioni più tipiche del Sangiovese; la freschezza dei piccoli frutti rossi e la dolcezza delle violette affiancano le note terziarie balsamiche di incenso.

Toscana IGT Sangioveto – Badia a Coltibuono: 100% Sangiovese, vinificazione in acciaio seguita da 16 mesi di affinamento in barrique. Il nome, comunemente usato in passato nella zona per indicare il Sangiovese, vuole essere un omaggio alla tradizione. Un invitante bouquet di frutti rossi e concentrato di pomodoro condito da erbe aromatiche che si esprime con sorprendente gioventù all’assaggio.

Toscana IGT Camartina – Querciabella: 70% Cabernet Sauvignon, 30% Sangiovese, 20 mesi di affinamento in barrique di rovere francese di cui il 40% nuove. L’alta percentuale di Cabernet Sauvignon con il Sangiovese a fare da comprimario diversifica notevolmente questo vino dai precedenti, grande struttura e note animali, ematiche, di cuoio e fieno essiccato.

Toscana IGT Concerto – Castello di Fonterutoli: 80% Sangiovese, 20% Cabernet Sauvignon, vinificazione in acciaio, 18 mesi di affinamento in barrique (70% nuove) seguiti da 4 mesi in serbatoi di cemento. Molto equilibrato nelle sue espressioni di frutti di bosco freschi e in caramella, arancia rossa e vaniglia.

Toscana IGT Cabreo – Tenute Folonari: 70% Sangiovese, 30% Cabernet Sauvignon, vinificazione in acciaio e 24 mesi di affinamento in barrique francesi di cui il 30% nuove. Sottobosco, cuoio e note balsamiche fanno da corollario ad un equilibrio gustativo giocato tra freschezza e tannino.

Toscana IGT La Gioia – Riecine: 100% Sangiovese, vinificazione in acciaio seguita da 36 mesi di affinamento in barrique. Generosità di frutta scura fresca e in confettura a cui fanno seguito, dopo qualche istante, ecco note speziate e balsamiche.

Toscana IGT Fontalloro – Fèlsina: 80% Sangiovese, 20% Merlot, vinificazione in acciaio e 18-20 mesi di affinamento in barrique. Le intense note balsamiche percepite a livello olfattivo cedono il passo in bocca a fresca frutta rossa ancora croccante.

Toscana IGT Balifico – Castello di Volpaia: 65% Sangiovese, 35% Cabernet Sauvignon, vinificazione in acciaio seguita da 18-24 mesi in barrique. Esprime ancora caratteri di giovinezza con caratteri di speziatura e balsamicità, conferiti dal legno, ben presenti.

Toscana IGT L’Apparita – Castello di Ama: 100% Merlot, vinificazione in acciaio e 14 mesi di affinamento in barrique francesi. Un Merlot in purezza che si distinguendosi per struttura e carattere, varietale ben evidente giocato su declinazione di frutta ed erbe aromatiche.

Toscana IGT L’Acciaiolo – Castello Di Albola: 60% Sangiovese, 40% Cabernet Sauvignon, vinificazione in acciaio seguita da 16 mesi di affinamento in barrique di rovere francese. Un’espressione giocata tutta sulle note scure, mirtillo, gelso, china e grafite.

Toscana IGT Brancaia il Blu – Brancaia: 55% Sangiovese, 40% Merlot, 5% Cabernet Sauvignon, vinificazione in tini di acciaio troncoconici e affinamento in barrique di rovere francese per 2/3 nuove. Inizialmente austero richiede un attimo di pazienza, sicuramente premiata, prima di rivelarsi a pieno.

La platea internazionale è stata invitata ad esprimere, su una scheda, un punteggio per ogni vino, per ottenere una media per un rating complessivo di valutazione per la vendemmia 2015 a distanza di dieci anni. Complessivamente la degustazione ha dato conferma di essere veramente di fronte a un’annata storica, con livelli di grande eccellenza soprattutto per il Sangiovese che, grazie all’andamento climatico favorevole e alla maestria dei produttori, ha espresso le sue caratteristiche organolettiche varietali ad altissimi livelli. Un affascinante mosaico di 16 espressioni diverse per vitigni, terroir e stili, ma tutte caratterizzate da eleganza e ulteriore potenziale evolutivo.

Author

Sommelier e degustatore ufficiale AIS, dal 2006 si dedica allo studio e all’approfondimento frequentando numerosi master fra cui la Barolo & Barbaresco Academy (in corso) per diventare Ambasciatore dei vini di Langa oltre a numerosi altri sui vini del Piemonte, L’ecole des Vins de Bourgogne a Beaune dove ha conseguito il titolo di Ambassadeur del Climats de Bourgogne, l’École de Champagne e numerosi altri. È giudice internazionale a concorsi vinicoli tra cui Tastevinage a Clos di Vougeot, Concours International de Lyon, Frankfurt International Trophy, Burgondia a Beaune. Collabora con esportatori nella selezione delle aziende più adatte ai diversi mercati internazionali ed organizza eventi enogastronomici in Italia e in Borgogna. Il suo intento nel narrare il vino è quello di trasmettere ai lettori la sua passione, dando particolare risalto a un territorio, una storia, uno stile, una filosofia, un progetto, una famiglia, che lo rendono unico e invogliarli a conoscere lo sfaccettato mondo del vino e dell’enoturismo in Italia e nel mondo.

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